Pubblichiamo il primo racconto inviatoci da un nostro lettore, Valerio, che ha voluto omaggiarci del suo racconto di vacanza, 5 giorni a Febbraio a New York, dopo che ha conosciuto il nostro blog, che in qualche modo gli è stato utile per organizzare il viaggio.
Sono felice di essre riuscita ad aiutarti con il mio lavoro.
Grazie Valerio, a seguire il tuo racconto in versione integrale, così che altri possano trarre beneficio della tua esperienza.
INDICE DEGLI ARGOMENTI
Il racconto di Valerio
Ero molto felice di tornare a New York, anche solo per pochi giorni, cinque, perché, nonostante viaggi spesso, lo faccio normalmente per lavoro, e questa era invece una settimana di relax; e poi perché dall’ultima volta che ci sono stato sono passati quasi 19 anni, ormai, per cui finalmente essere riuscito a trovare tempo e modo per fare il viaggio, insieme ad un’amica, Sara, mi rendeva davvero contento.
Il blog mi è stato utilissimo per aggiornarmi sulla situazione attuale, dal punto di vista concreto e logistico, a maggior ragione vista la brevità del viaggio: con le informazioni prese dal blog siamo partiti con alcune idee già chiare che ci hanno fatto risparmiare tempo e denaro, mica poco.
Vorrei allora condividere con voi alcuni aspetti che ci hanno interessato durante il viaggio, nella speranza che possano essere utili.
L’imprevisto con il visto!
Prima di partire ho dovuto affrontare un problema inaspettato.
La partenza era fissata per Mercoledì 3 Febbraio 2016, il ritorno per Lunedì 8 Febbraio 2016.
Avendo fatto un ESTA a fine del 2014 (ero stato a Miami), avevo le carte in regola per poter utilizzare lo stesso documento, che vale 2 anni, come sappiamo. Il 25 Gennaio 2016, Lunedì, compare sul sito consolare USA in Italia l’avviso di una modifica dei diritti ESTA con attuazione immediata, a partire dal giorno stesso: chiunque abbia un ESTA valido ma sia stato negli ultimi 5 anni in Iraq, Iran, Siria e Sudan deve considerare il suo ESTA non più valido.
Io sono stato in Iraq a novembre 2015, e quindi avevo un problema.
Segnalo a chi possa essere interessato che la disposizione continua ad essere valida, come da sito: https://it.usembassy.gov/it/modifiche-vwp/
Ringrazio una amica (agente di viaggio) che mi ha telefonato per avvisarmi il giorno stesso perché a me non sarebbe neanche venuto in mente di consultare il sito web del consolato USA, a che pro? Invece se non mi avesse avvisato l’amica, con un timbro dell’Iraq sul passaporto non mi avrebbero fatto partire. Ergo: grazie alla mia amica! E forse un’occhiata al sito consolare di un paese extra-europeo che stiamo per visitare vale sempre la pena darla.
Comunque, a proposito dei visti, per chiunque non rientri in categorie di restrizione, a chiunque cioè possa bastare l’ESTA, questa rimane la soluzione migliore: rapida, economica, da casa; con 14 dollari ci facciamo un visto che vale due anni direttamente dal nostro computer (link per le istruzioni).
Il visto B1/B2, invece (business e/o turismo), costa 152 €, richiede tempo, sforzo, impone di recarsi al consolato USA più vicino e, soprattutto, non è detto che lo si ottenga! Unico vantaggio: dura 10 anni! (Io sono andato al consolato di Milano.)
La partenza
Ma poi, per fortuna, sono riuscito a partire!
Vi racconto solo qualche cosa che forse può essere utile anche a voi, condividendo la mia esperienza, soprattutto a chi si fermase per così poco tempo.
Il taxi da JFK a Times Square
Arrivati a JFK, io e Sara abbiamo deciso di optare per un Taxi. Lei non era mai stata a New York e abbiamo pensato che fosse carino arrivare a Manhattan via superfice, al tramonto.
All’esterno dell’aeroporto vi sono i Taxi; come ben descritto dal blog, quelli gialli, con l’addetto che gestisce la coda, sono i primi che abbiamo visto. Noi siamo stati subito avvicinati da un taxista, diciamo così, non ufficiale, che ha tentato un piccolo trucco: ci ha chiesto dove eravamo diretti; noi abbiamo detto Times Square, lui ci ha detto che quelli non erano i Taxi giusti, che quelli gialli vanno a Brooklyn… i Taxi per Times Square erano dall’altra parte. Naturalmente se noi avessimo detto di dover andare a Brooklyn sarebbe stato il contrario…
In realtà, come spiega bene il blog, la destinazione va specificata all’addetto perché può cambiare la tariffa in base alla distanza, ma ogni Taxi vi porta dove volete, ovviamente. Io ho sorriso dicendo che preferivamo il Taxi giallo, lui ha insistito chiedendoci che differenza c’era, che il prezzo era lo stesso etc etc. Io me la sono cavata con una bugia (pardon), dicendo che ero in viaggio di lavoro e che la compagnia per cui lavoro ha un accordo con Yellow Cab per i rimborsi. Non era vero ma è bastato a farlo desistere.
Ciò detto tengo a precisare una cosa: avremmo potuto anche prendere il taxi non ufficiale, concordando il prezzo. Io non l’ho fatto perché non ho gradito il suo sotterfugio, ma da parte mia nessun giudizio né, tantomeno, pregiudizio: durante la nostra conversazione ho sempre sorriso e parlato con gentilezza e rispetto; posso non condividere che lavori da “abusivo” ma non lo posso certo biasimare perché cerca di lavorare, e io sono libero di fare la mia scelta.
A proposito del Taxi, le informazioni del Blog sono molto accurate e aggiornate. La tariffa è fissata in 62,85 $, da JFK a Manhattan, la nostra destinazione era all’incrocio della 36 con la 6 strada, vicino all’Empire State Building. Durante il tragitto viene addebitato un pedaggio, al momento del passaggio nel punto a pagamento, attenzione che sarete seduti dietro, avrete uno schermo davanti a voi, che trasmette TV, e che al momento del pedaggio avviserà dell’addebito (avviso video, non audio), specificando che se non siete d’accordo dovete avvisare subito il conducente. E’ una formalità, poiché il pedaggio va pagato, circa 10 $, ma indicativa dell’estrema chiarezza con cui il servizio è gestito, fateci caso!
L’arrivo a Manhattan
Appena arrivati, si era fatta sera, abbiamo deciso di fare due passi in Times Square prima di cenare (hot dog in strada, 2 $…)
Nei 5 giorni successivi, compreso il lunedì della partenza che era fissata per le 20:45 della sera, abbiamo cercato di sfruttare al meglio il poco tempo senza trasformare la vacanza in uno stress…
Seguendo i consigli del blog, abbiamo fatto la card della metro durata una settimana. E’ vero che noi si rimaneva li 5 giorni e non 7, ma a conti fatti è molto economica: una corsa singola costa 2,5 $ la card settimanale circa 30 $, senza limiti. Ottimo consiglio del blog.
Dovendo necessariamente limitarci, e cercando di fare un piccolo mix di cose da fare/vedere, abbiamo scelto di non fare City o New York Pass (grazie al blog abbiamo potuto fare una scelta corretta), poiché non avremmo comunque vedere tutte le strutture incluse in soli 5 giorni.
Abbiamo allora scelto di vedere un solo museo a pagamento, il Metropolitan, e due strutture free: il museo dei nativi americani e la Library, perché solo questi tre, insieme, prendono due giorni pieni, se visitati con accuratezza. Abbiamo scelto un solo quartiere extra Manhattan (ma vicinissimo: Willamsburg) dove passare una mezza giornata, abbiamo lasciato un pochino all’improvvisazione e all’ispirazione del momento, e… passeggiato (Chinatown, Ground zero).
Metropolitan: 25 $ l’ingresso, non obbligatorio ma “caldeggiato”. Magnifico.
Mettete in conto una giornata intera, piena ed emozionante, se siete appassionati. Consiglio una pausa pranzo, anche di un paio d’ore, seduti, per non arrivare al pomeriggio esausti (e con attacchi di sindrome di Stendhal…). Consiglio importante: munitevi della cartina del museo altrimenti ci si perde! Siamo andati al Metropolitan un giorno che nevicava, decidendo la meta al mattino e proprio in funzione del tempo. Vantaggi di Febbraio: brutto tempo ma nessuna coda ai musei!
Così il giorno dopo, con il sole splendente, siamo andati a Central Park a goderci il parco innevato, e poi la Library.
Library: ingresso free, naturalmente deve interessare l’argomento, ma se potete non perdete la visita guidata. Dura solo un’ora circa, è gratis e veramente interessante. Vicino alla Library, c’è la Cattedrale di S. Patrick, merita anche se non si è Irlandesi…
Museo nativi americani, piccolo ma gratuito, in Bowling Green, anche in questo caso si deve essere appassionati dell’argomento; io lo sono moltissimo e, ancorché piccolo, mi ha emozionato, e ci sono stato due volte (era gratis…)
Se siete buoni camminatori e il tempo e mite anche farsi da Central Park a Brooklyn a piedi non è davvero male! Metropolitan, Central Park, Library, Ground Zero, Wall Street, poi Brooklyn o Bowling green, sono tutti più o meno in ordine.
A Chinatown abbiamo fatto solo due passi, in realtà, invece siamo andati a Williamsburg, quartiere in sviluppo a sud di Brooklyn. Carino e in crescita, ma è meglio andarci d’estate e, soprattutto, non di domenica durante il giorno, come incautamente abbiamo fatto noi: è tutto chiuso!
A chi interessa vedere la Statua della Libertà l’opzione è naturalmente quella di prendere i battelli che vanno fino alla base della statua, più o meno. Noi abbiamo preso il traghetto, gratis, che da Manhattan va a Staten Island. Passa relativamente vicino alla statua e si fanno ottime foto.
Abbiamo dormito in Times Square, Holiday Inn Express, avevamo due singole che ci sono costate circa 95 $ a testa, a notte, cui bisogna aggiungere il 14% di tasse e la tassa di soggiorno a New York che è circa 3,5 $ al giorno, mi pare.
Se si soggiorna in camera doppia o matrimoniale i costi sono ovviamente ridotti. Se si prenota utilizzando uno dei tanti sitii di prenotazione, come abbiamo fatto noi, al prezzo indicato bisogna sempre aggiungere questo 14% di tasse più la tassa diaria di 3,5 $ per avere l’importo corretto che pagheremo, onde evitare sorprese al momento di pagare. Le mance sono escluse, ovviamente (ma su questi argomenti il blog di Lory e chiarissimo e utilissimo, noi l’abbiamo accuratamente seguito). Il livello della struttura dove abbiamo soggiornato era paragonabile ad un buon 3 stelle europeo, inclusa una ottima colazione, abbondante, con il personale efficiente e disponibile.
Viaggiare in amicizia
Io e Sara siamo ottimi amici e buoni compagni di viaggio. Non avendo in quel contesto “obblighi” e vincoli tipo fidanzati/e mogli/mariti, suocere quant’altro, abbiamo impostato il tempo come piace a noi: ci si trovava alla mattina, a colazione, si sceglieva cosa fare insieme, le cose che interessavano ad entrambi, giorno per giorno e vedendo anche le condizioni Meteo.
Al pomeriggio gli interessi si diversificavano e ci separavamo: a Sara, prima volta a New York, interessava vedere e fotografare i luoghi più conosciuti e famosi, visitare siti specifici vicini ai suoi interessi, a me invece, che New York ero già stato, piaceva passeggiare, esplorare, “annusare” la città, entrando nei locali, parlando con la gente, conoscendo persone più che luoghi.
La sera, a cena, ci si trovava e ci raccontava un po’ il pomeriggio. D’altra parte, non potevo certo costringere Sara a vedere la finale del Superbowl in un terrificante pub a schietta predominanza maschile, come è successo Domenica sera.
Sulla vita notturna non posso dirvi nulla, noi siamo un po’ vecchiotti e si andava a letto presto… avremmo voluto vedere un Musical, a Broadway, ma ci hanno scoraggiato i prezzi: prenotare il venerdì mattina per la sera stessa, o per sabato, costava circa 450 $ per due persone… fuori dal nostro budget per un solo evento. Forse se si prenota con largo anticipo, anche settimane prima, si riesce a pagare di meno.
Lunedì sera, dopo soli 5 giorni, tempo di andare. La scelta per raggiungere l’aeroporto è stata la combinazione metropolitana + Air Train, che non avevo mai preso, nemmeno in passato; ha ragione Lori, la combinazione migliore: comoda ed economica, l’Air Train poi è davvero suggestivo, pur nel suo breve tragitto.
La prossima volta anche all’andata! Infine la partenza. Senza retorica: che pena tornare! Grazie!
Valerio
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