Pubblichiamo questo ricchissimo e piacevole racconto di vacanza a New York inviatoci da una nostra lettrice Valentina, dopo essere tornata dal suo viaggio nel mese di Aprile 2018.
Valentina ha voluto omaggiarci del suo racconto di vacanza intitolato Il mio Compleanno a New York, che è stato organizzato seguendo anche alcuni consigli nel nostro sito.
Ci siamo anche sentite via e-mail per la scelta del pass, e sono felice che alla fine abbia optato per la scelta rivelatasi migliore.
Vi consiglio la lettura di questa esperienza di vacanza, minuziosamente ben descritta, che ritengo incarni bene la mia filosofia della (prima) vacanza a New York e possa essere utile a molti altri lettori.
Grazie Valentina, a seguire il tuo racconto in versione integrale, così che altri possano trarre beneficio della tua esperienza.
INDICE DEGLI ARGOMENTI
Il mio compleanno a New York
Il viaggio a New York è stato il regalo per i miei 40 anni da parte del mio compagno Gianluca che per più di 4 mesi si è tenuto questa sorpresa tutta per sé, rivelandola solo un mese circa prima della partenza, con il dono di una guida sulla città. Guida che ho divorato per conoscere tutto quello che c’era da vedere, dai quartieri alle numerose attrazioni da visitare.
Per implementare la lettura avevo però bisogno di qualcosa di più specifico e di qualche consiglio concreto per un viaggio così importante e comunque non troppo lungo: solo cinque giorni.
In rete ho trovato il sito www.newyorkfacile.it che si è rivelato una fonte preziosissima di informazioni e mi ha aiutato a pianificare al meglio la vacanza, ad arrivare a NY già preparata su cosa vedere e quando farlo, insomma a essere decisamente più organizzata!
(Grazie, mi fa molto piacere 🙂 – n.d.r.)
Scelta del pass
L’aiuto maggiore è stato sicuramente quello sul pass da scegliere per visitare le attrazioni che in città sono moltissime.
Il sito fornisce articoli dettagliati sui vari pass e dopo qualche indecisione – ho anche scritto a Lory per avere dei consigli personalizzati sulle nostre esigenze e lei mi ha risposto sempre tempestivamente – ho optato per l’Explorer pass (avendo a disposizione cinque giorni ho scelto 7 attrazioni; 10 mi sembravano troppe, volevo anche godermi la città semplicemente passeggiando per “respirarla” e non avere l’ansia di esaurire tutte le attrazioni).
Il pass componibile è davvero un’ottima soluzione se si resta a New York pochi giorni, permette di scegliere cosa fare al momento anche in base alle condizioni meteo.
Ma veniamo alla vacanza. Al visto e alla prenotazione per voli e albergo aveva pensato il mio compagno. Per quanto riguarda il trasferimento dall’aeroporto JFK a Manhattan abbiamo optato per GO AIRLINK, un servizio di navette che porta in alcune stazioni strategiche della città (Penn Station, Grand Central Terminal, Port Authority) o direttamente in albergo.
L’abbiamo prenotato da casa sul loro sito e l’abbiamo scelto perché arrivando di sera ed essendo la nostra prima volta a New York preferivamo non prendere subito la metro, dopo il lungo volo e la stanchezza dovuta al fuso orario!
Noi ci siamo trovati bene, abbiamo aspettato giusto 15/20 minuti dopo il ritiro bagagli perché il conducente aspetta passeggeri di voli diversi per riempire il van. Il costo si aggira sui venti dollari a persona. Il nostro albergo era in Times Square dove ci siamo avventurati subito dopo aver fatto il check-in. Times Square è proprio come te l’aspetti: caotica, sfavillante, con centinaia di neon, dai cartelloni pubblicitari dei marchi più famosi alle insegne dei teatri di Broadway.
La posizione è ottimale per girare la città, la zona è ben servita dalla metro e dagli autobus. Ne abbiamo approfittato subito per andare alla prima stazione della metropolitana e acquistare la Metro Card (31$) utilissima per girare la città con metropolitana e autobus.
Primo giorno
Il primo giorno di vacanza è iniziato presto e, complice la bella giornata, ci siamo subito recati pass alla mano a vedere la prima attrazione, l’osservatorio del Top of the Rock. Ci siamo andati a piedi, facendo un giro prima per il Rockfeller Center. L’osservatorio apre alle 8, se si arriva presto c’è pochissima coda (come consigliato da Lory) e si sale velocemente. La vista in cima è fantastica e consente di vedere tutta Manhattan dall’alto con i principali grattacieli che la caratterizzano (viene fornita una piantina per identificarli) e Central Park, dove poi abbiamo deciso di proseguire la giornata. Abbiamo raggiunto il parco sempre a piedi, passando davanti alla St. Patrick Cathedral, una bellissima chiesa in stile gotico che fa capolino tra i grattacieli, e passeggiando per la 5th Avenue, piena di boutique di lusso.
Ci siamo recati presso Unlimited Biking, dove con il pass abbiamo noleggiato le bici per un’intera giornata.
Pranzo al Wholefood Market a Columbus Circle
Per il pranzo siamo andati presso il vicino Whole Foods Market di Columbus Circle (catena di supermercati consigliati da Lory che abbiamo apprezzato tantissimo per la qualità e la varietà del cibo e per i costi accessibili), ci siamo preparati un cestino (per me una bella insalata con tante verdure ma ci sono carne, pesce, vari primi e secondi piatti, dolci e chi più ne ha più ne metta) e abbiamo mangiato proprio in Central Park presso lo Sheep Meadows, una parte del parco ideale per fare pic-nic.
Central Park è un sogno, in realtà anche se si viene qui per prima volta sembra di esserci già stati perché lo si è visto in tantissimi film, è un luogo davvero meraviglioso; non è un semplice parco, qui le persone vengono per passeggiare nella natura, pranzare, leggere, riposarsi ma anche per chiacchierare, ascoltare musica – ci sono musicisti e attori che provano qui le loro esibizioni, praticare diversi sport, noleggiare una barca e fare un giro su uno dei laghetti che compongono il parco. È sicuramente uno dei posti che più mi ha affascinato di New York. Abbiamo pedalato per spostarci nelle diverse zone, smontando dalla bici e tenendola per mano in prossimità dei diversi punti d’interesse (una cartina si può trovare presso i punti di informazione situati nel parco).
Crociera sul fiume al tramonto
A pomeriggio inoltrato abbiamo riconsegnato le bici e ci siamo recati presso il PIER 83 per fare l’Harbor Lights Cruise, la Crociera al tramonto, altra esperienza entusiasmante per vedere dall’acqua il tramonto su Manhattan, con il cielo che via via si colora delle varie sfumature di rosso fino all’accendersi delle prime luci sulla città. Il percorso permette di vedere tutto lo skyline, il Ponte di Brooklyn, passare vicino alla Statua della Libertà e scorgere gli altri distretti della città. Per la crociera con l’Explorer pass bisogna aggiungere 10 dollari ma sono ben spesi! (ricordarsi di portare sempre un giacchino a meno che non sia piena estate!)
Dopo la crociera, non ancora stanchi, ci siamo recati in metro verso il Village per andare al Village Vanguard, un famoso locale jazz dove abbiamo ascoltato uno strepitoso concerto della Vanguard Jazz Orchestra, per il quale avevamo prenotato il biglietto da casa.
Secondo giorno
Giorno del mio compleanno e, per festeggiare, ci siamo recati a Brooklyn! Ci siamo andati in metropolitana, abbiamo passeggiato per il Brooklyn Bridge Park e per la Brooklyn Height Promenade, una bellissima passeggiata lungo il molo che regala splendidi scorci di Manhattan, un breve giro presso il quartiere di DUMBO per poi tornare a Lower Manhattan passando proprio sul ponte di Brooklyn: esperienza assolutamente imperdibile!
Downtown Manhattan
Una volta giunti al di là del ponte ci si trova vicino al New York City Hall (il Comune) e al South Street Seaport dove abbiamo fatto una passeggiata per poi proseguire verso il Financial District e vedere la famosa Stock Exchange. Da qui un pranzo al Brooksfield Place, vicino alla Freedom Tower, dove si può optare per diversi ristorantini o per il supermercato Le District per un pranzo take away da gustare su uno dei tavolini della terrazza esterna. La coda per salire sulla Freedom Tower era lunghissima e non volevamo sprecare il resto della bella giornata; ci siamo ripromessi di tornare al mattino presto e di visitare il 9/11 Museum e il Memoriale. Ci siamo quindi diretti nel Village per esplorare un po’ il quartiere.
Bellissimo Washington Square Park (in generale molto belli tutti i parchi della città vissuti come veri e propri punti di aggregazione tra le persone), dove c’erano tavoli su cui giocare a scacchi e musicisti di strada. Non ci sono vere e proprie attrazioni in questo quartiere a parte lo Stanford White Arch (anche questo visto in moltissimi film), ma è bello solo passeggiarci per respirare un’altra New York, quella vista nelle serie TV Friends e Sex and the city (è qui che si trova la casa di Carrie Bradshaw) con negozi e locali jazz (e non solo) di tendenza. È questa la zona dove vorrei soggiornare se tornassi ancora a New York.
Chelsea Market e High Line
Dal Village ci siamo poi spostati per andare verso il Chelsea Market, uno spazio ricavato da una vecchia fabbrica di biscotti in cui poter mangiare (ci sono tantissimi food corner) o fare vari acquisti (borse, bijoux, articoli per la casa e la cucina, cibo, vestiti ecc. ecc.). Da qui siamo saliti lungo la High Line, un parco realizzato su una sezione in disuso di una ferrovia sopraelevata, dove si può passeggiare ma anche sostare perché attrezzata con sedie a sdraio e godere di un altro panorama della città. Avendo mangiato tardi e optato per una merenda al Chelsea Market non siamo andati a cena ma ci siamo recati per un aperitivo presso un rooftop bar: lo Strand, consigliato per una splendida vista sull’Empire State Building.
Terzo giorno
Musei – Moma e Guggenheim
Il giorno di pioggia è arrivato e quindi, armati di pass, abbiamo optato per una visita al MOMA. Il museo però apre alle 10:30, quindi siamo andati prima presso la NY Public Library, passando davanti a Bryant Park, e la Grand Central Station, non una semplice stazione: struttura affascinante, con un grande mercato con tanti prodotti freschi e tanti spazi dove poter gustare un caffè e un muffin o pranzare con un bagel.
Nelle giornate di pioggia bisogna essere consapevoli di imbattersi in musei affollati anche se le code sono per lo più al guardaroba; è possibile prendere un’audioguida gratuita disponibile in italiano e procedere con la visita. Meglio iniziare dall’alto dove sono concentrate le opere di maggior interesse, alcuni capolavori assoluti dell’arte contemporanea e scendere poi ai piani inferiori. D’obbligo una sosta al bookshop del MOMA, ricco di stampe, cartoline, oggetti di design, libri d’arte e vari gadget.
Fuori dal museo, siamo tornati a pranzare da Whole Food a Columbus Circle per poi vedere velocemente il Lincoln Center lì vicino – un complesso di edifici che ospita diverse istituzioni artistiche –, attraversare Central Park e arrivare al Guggenheim Museum. La struttura merita la visita; la collezione permanente, esposta al primo livello non è molto vasta e lungo le rampe a spirale che caratterizzano il museo sono allestite le mostre temporanee anche di artisti emergenti.
Harlem
Terminata la visita abbiamo preso un autobus e ci siamo recati ad Harlem, che volevo vedere anche se solo di sfuggita. Siamo stati in particolare all’Apollo Theatre, simbolo del quartiere dove si svolgeva come ogni mercoledì la famosa Amateur Night dedicata ai nuovi talenti (qui si sono esibiti alcuni dei più grandi nomi del jazz mondiale come Ella Fitzgerald). Il teatro è un vero e proprio pezzo di storia della musica e della comunità di Harlem. Abbiamo fatto una passeggiata nei dintorni e visto un altro pezzo della città che, con le sue diverse sfaccettature, riesce sempre a sorprendere.
Quarto giorno
Osservatorio della Freedom Tower
Con il bel tempo siamo ritornati a Lower Manhattan per vedere il terzo e ultimo osservatorio, quello della Freedom Tower, il più alto e tecnologico. Il prezzo del biglietto non era compreso nel pass e quindi abbiamo pagato a parte. Tra l’acquisto del biglietto e l’inizio della visita avevamo un po’ di tempo che abbiamo trascorso presso l’Oculus, la grande stazione del World Trade Center dove convogliano diverse linee della metropolitana e si trova un centro commerciale. Siamo poi saliti in cima all’osservatorio con gli skypod, ascensori super veloci e ci siamo goduti un altro panorama mozzafiato della città, ancora una volta diverso e quindi imperdibile, anche se qui si è completamente al chiuso e si è circondati da vetrate.
Statua della Libertà con traghetto gratuito
Scesi dalla Freedom Tower ci siamo diretti verso Whitehall dove abbiamo preso il traghetto gratuito per Staten Island che regala degli scorsi strepitosi della Statua della Libertà. I traghetti, proprio perché gratuiti, sono presi d’assalto dai turisti! Arrivati a Staten Island ci siamo subito reimbarcati per Manhattan.
Chinatown & Little Italy
Da qui a Chinatown dove abbiamo passeggiato per Canal Street e le vie secondarie piene di negozi e ristoranti cinesi; per Mulberry Stret, la cosiddetta Little Italy con ristoranti di specialità italiane e poi per Soho e Nolita che sono confinanti ma completamente diversi. Questo è proprio il bello di New York: trovare quartieri, tradizioni, usi e persone eterogenei che convivono insieme. Soho, Noho e Nolita sono zone vivaci, piene di negozi trendy e caffè; passeggiare per Spring Street e Prince Street è davvero piacevole.
Terminato il giro ci siamo recati verso un’altra zona che ancora non avevamo visto: il Flatiron District, che prende il nome dal palazzo omonimo così chiamato perché la forma ricorda un ferro da stiro. Anche questo quartiere è molto animato e delimitato da due parchi: Union Square Park (davanti al quale si trova un altro Whole Foods) e Madison Square Park (quest’ultimo davvero carino).
Osservatorio dell’Empire State Building
Da qui, a piedi, ci siamo recati all’Empire State Building facendo sosta in alcuni negozi. Volevamo vedere almeno un osservatorio al tramonto e la scelta è ricaduta sull’Empire che a mio avviso resta il grattacielo simbolo di New York. La coda per salire c’è ma è molto scorrevole e arrivando un po’ prima, verso le 18:30, è fattibile.
Lo spettacolo in cima è davvero fantastico, si è all’aperto ed è bellissimo vedere il cielo che si colora al tramonto, per poi diventare scuro con la città che si illumina. Io non volevo più scendere: l’indomani sarei partita e volevo restare il più possibile a contemplare la città. Siamo rimasti fin verso le 20 per poi ritornare a Union Square, cenare da Whole Foods (consigliato per chi come me soffre di intolleranze alimentari) per rientrare in metro in hotel.
Quinto e ultimo giorno
9/11 Museo e memoriale
La pioggia prevista è arrivata e come ci eravamo ripromessi, abbiamo dedicato la mattina alla visita del 9/11 Museum e del Memoriale: due grandi piscine realizzate su quelle che erano le fondamenta delle Torri Gemelle. Siamo arrivati al mattino presto e davanti alle piscine l’atmosfera sembra quasi surreale, con piccoli rivoli d’acqua che scorrono e finiscono verso un quadrato centrale e i nomi delle persone morte durante l’attentato impresse ai lati.
L’impatto è molto forte così come lo è la visita al museo che consiglio vivamente. All’interno diversi reperti delle Torri (l’ultima colonna, la scala dei sopravvissuti, l’antenna di una delle torri), e oggetti personali delle persone che lavoravano negli edifici; un grande mosaico di foto delle persone decedute, una mostra che racconta il prima, durante e dopo l’attentato dando la sensazione di rivivere il tutto con gli occhi dei protagonisti. È una visita che lascia davvero un profondo senso di tristezza e smarrimento per quanto accaduto ma che testimonia la grande resilienza dimostrata dalla città nell’affrontare questo episodio così buio della storia non solo americana ma di tutti noi.
Ritorno in aeroporto per la ripartenza
Terminata la visita abbiamo deciso di andare verso il Lower East Side per vedere Astor Place e la zona intorno; il tempo a disposizione però non era molto e da lì siamo ritornati verso il Chelsea Market per pranzare e fare qualche acquisto prima di partire. Avevamo lasciato i bagagli in albergo, siamo tornati a ritirarli e per andare all’aeroporto JFK abbiamo questa volta optato per la metropolitana che porta fino a Jamaica Station, dove poi si prende l’Air Train che fa sosta nei diversi terminal. Si tratta di un trasferimento molto comodo ed economico (il costo dell’Air Train è di soli 5 $) che probabilmente riutilizzerei se tornassi in città. Se…ci torno di sicuro! New York è davvero magica e in grado di regalarti meravigliose emozioni!
La prossima volta mi piacerebbe soggiornare nel Village quindi Lory, preparati ancora a consigliarmi al meglio!
Valentina
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